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Profilo artistico
Con la sua originale tecnica mista - di resine, sabbie, quarzo e ritagli - Ugo Balbo fissa su tavola alcune delle immagini-simbolo più inquietanti del recente passaggio di millennio.
In termini antitetici a una visione religiosa della realtà o a qualsiasi forma d'integralismo, l'intera opera sembra dare dimensione materica a un'intensa ripulsa nei confronti degli aspetti più odiosi della natura umana.
Sarebbe arduo trarre un qualsiasi segno di speranza, una sorta di "via d'uscita" da questa irrimediabile visione dell'uomo e delle sue angosce.
E tuttavia aleggia sul panorama apocalittico di Balbo un tentativo di esorcizzare la resa attraverso il richiamo a un nuovo e intenso "tempo per pensare".
Nota biografica
Ugo Balbo vive e lavora a Roma. Ingegnere prestato all'arte (o artista prestato all'ingegneria?), da una disincantata maturità culturale, nutrita quotidianamente dalla lettura impietosa degli eventi, l'artista continua a trarre suggestioni artistiche singolarmente simboliche.
(le foto delle opere sono di Corrado De Grazia)
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